Bartolomeo Montagna «San Girolamo» al Museo Poldi Pezzoli di Milano, Italia

Bartolomeo Montagna (1450-1523) «San Girolamo»

Pittura - Tempera su tavola (112,3 x 50 cm) 1482

Bartolomeo Montagna, San Girolamo, al Museo Poldi Pezzoli di Milano, Italia

San Girolamo Si suppone che questo dipinto di Bartolomeo Montagna, raffigurante San Girolamo, così come quello raffigurante San Paolo, facevano parte di un polittico in cui i due santi erano separati da una Madonna con Bambino appoggiata su un simile piano roccioso.

San Girolamo (343-420), nato in Veneto e diventato sacerdote all'età di 29 anni, era uno dei quattro grandi dottori della Chiesa latina.

Malato e con la febbre alta, sentì che stava per morire e si credette morto, quando un angelo lo risvegliò.

Fu condotto al cospetto del Signore, che gli chiese se fosse cristiano o ciceroniano.

Egli rispose al Signore che era cristiano, ma fu accusato di mentire e fu frustato dagli angeli.

Sembra che san Girolamo rivivesse in parte questa scena tutti i giorni e che sentisse suonare la tromba del giudizio universale e gli angeli che dicevano «Alzatevi, morti! Venite al giudizio!».

Da qui il «Surgite mortui, venite ad judicium» che si può leggere sul libro che porta in alcune delle sue raffigurazioni.

San Girolamo Girolamo divenne poi eremita in Terra Santa, prima di tornare a Roma dove fu segretario di papa Damaso I per tre anni.

Dopo essere stato segretario del papa, tornò in Terra Santa, a Betlemme, dove creò una comunità di eremiti con l'aiuto di monaci e patriziane romane che finanziarono il progetto.

Tra queste c'era Santa Paolina Romana (347-404).

Fu a Betlemme che San Girolamo redasse la Vulgata, la traduzione della Bibbia in latino.

San Girolamo Il suo lavoro fu riconosciuto ufficialmente nel XVI secolo quando la sua Vulgata divenne la versione ufficiale della Bibbia cattolica.

Egli redasse anche la «Vita» di san Paolo di Tebe.

Bartolomeo Montagna raffigurò san Girolamo come eremita e penitente, con in mano la pietra con cui si colpiva e si feriva il petto per resistere alle tentazioni, ai desideri suscitati dai ricordi delle ragazze che aveva conosciuto a Roma.

Il santo piegando le ginocchia e appoggiandole sul bordo tagliente della pietra, prega e soffre davanti a un crocifisso legato a un tronco di quercia, simbolo della salvezza, mentre una pozza di sangue si riversa sul pavimento.

San Girolamo