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La ciocca di capelli di Lucrezia Borgia alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano


Alfredo Ravasco «Ciocca di capelli di Lucrezia Borgia»

Reliquiario in malachite, argento, perle, pietre preziose e cristallo di rocca (30 cm di altezza) 1926-1928

Ciocca di capelli di Lucrezia Borgia alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano, reliquiario di Alfredo Ravasco
I capelli di Lucrezia Borgia
Nella sala principale dell'ala Galbiati dell'Ambrosiana, un reliquiario ornato di pietre preziose custodisce una lunga ciocca di capelli biondi della famosa Lucrezia Borgia.

Figlia di papa Alessandro VI, Rodrigo Borgia, Lucrezia (18 aprile 1480 - 24 giugno 1519) era celebre per la sua grande bellezza.

Questa ciocca di capelli fu conservata per quasi quattro secoli insieme alle lettere d'amore che Lucrezia aveva scritto al suo amante e poeta, Pietro Bembo.

Lucrezia aveva appena 22 anni quando partì per Ferrara per sposare Alfonso d'Este, in seguito alla morte del su secondo marito, assassinato dal proprio fratello.
Fu lì che conobbe il giovane poeta e scrittore veneziano Pietro Bembo.

Innamoratisi l'uno dell'altra, si scrissero numerose lettere d'amore per quasi quattordici anni, dal 1503 al 1517, fino alla partenza di Pietro Bembo per Urbino.

Belle lettere scritte in linguaggio cifrato per evitare di essere scoperti, in cui chiamavano il cuore con il nome di “cristallo”.

E come si fa tra innamorati, lei mise una ciocca dei suoi capelli in una delle sue lettere d'amore a Pietro, quella stessa che si trova esposta all'Ambrosiana.

È comprensibile che Lucrezia Borgia si sia innamorata di un uomo come Pietro Bembo, umanista e raffinato letterato, amico di Raffaello, che in seguito divenne segretario di papa Leone X e infine cardinale.

Ciocca di capelli di Lucrezia Borgia alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano, reliquiario di Alfredo Ravasco
I capelli di Lucrezia Borgia
Non si sa come la ciocca della bella Lucrezia sia arrivata a Milano, ma si sa che questi capelli sono stati ritrovati nella corrispondenza inviata al suo amante.

Sono conservati dal 1685 alla Pinacoteca Ambrosiana insieme a nove delle lettere d'amore che lei aveva scritto a Bembo.

Tra il 1926 e il 1928, lo scultore e gioielliere Alfredo Ravasco realizzò il reliquiario che oggi contiene la bella ciocca bionda.

Una catenella di piccole perle è sospesa sotto la teca di cristallo di rocca che contiene i capelli di Lucrezia, una catenella alla quale sono appesi due piccoli medaglioni-stemmi su cui è raffigurato il toro dei Borgia.

Agate, rubini, malachiti e smeraldi completano la decorazione del reliquiario.

Il poeta inglese Lord Byron riuscì persino a farsi regalare alcuni di questi capelli durante il suo soggiorno a Milano.

Regalò poi questi pochi capelli della bella Lucrezia a sua sorella Augusta Leigh, allegandoli a una delle sue lettere in cui li descrive come segue:

 I capelli più biondi che si possano immaginare, non ne ho mai visti di così biondi.»
Lord Byron

Ma Byron non fu l'unico a fantasticare sui capelli della figlia di Rodrigo Borgia: lo seguirono anche Gustave Flaubert e il principe Giorgio di Prussia, che non esitò a inviare a Milano due funzionari per esaminare la ciocca e fargli un resoconto dettagliato.

In pieno periodo romantico, questa passione feticista superò ampiamente quella di Byron e Flaubert e la Pinacoteca Ambrosiana divenne un vero e proprio luogo di pellegrinaggio.

Un culto che poi diminuì di intensità nel secolo successivo, fino a quando Gabriele d'Annunzio, durante il suo soggiorno a Milano, riaccendeva la fiamma lucreziana!

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