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Sandro Botticelli «La Madonna del Padiglione» alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano
Sandro Botticelli (1 marzo 1445 - 17 maggio 1510) «La Madonna del Padiglione»
Tempera su tavola (diametro 65 cm) 1495-1500
Madonna del Padiglione Questo dipinto di Botticelli fu commentato da Giorgio Vasari:
«Di grande bellezza, un piccolo tondo di sua mano che era stato visto nella camera del Priore degli Angeli a Firenze, con piccoli personaggi pieni di grazia ed eseguito con cura ammirevole e riflessione.»
Giorgio Vasari «Vite degli artisti» 1550
Questo monastero dei Camaldolesi di Santa Maria degli Angioli si trovava in Via dei Alfani a Firenze.
Le opere d'arte che conteneva furono disperse dopo la sua chiusura nel 1808.
È così che questo dipinto di Botticelli raffigurante la Vergine con il Bambino e tre angeli, noto anche come «Madonna al Padiglione» in riferimento al baldacchino, si ritrovò nella Pinacoteca Ambrosiana di Milano.
La scena si svolge in un giardino terrazzato di una villa come quelle che si trovano sulle alture di Firenze lungo l'Arno.

Madonna del Padiglione La Vergine è inginocchiata davanti al Bambino Gesù sotto un baldacchino con splendidi drappeggi i cui lembi sono tenuti aperti da due angeli.
Il terzo angelo aiuta il Bambino Gesù a stare in piedi davanti a sua madre mentre si tendono la mano l'uno verso l'altro in una scena di grazia sorridente.
La Vergine preme il seno per far sgorgare il latte verso il suo bambino, alla maniera di alcune sculture di Venere nude romane.
Qui non si vede una Vergine malinconica dal volto spesso serio come nei precedenti dipinti di Botticelli.
Si tratta essenzialmente dell'amore materno di una donna devota e tenera con il suo bambino.

Madonna del Padiglione Un elemento sottolineato dal seno che lei stringe per farne uscire il latte.
Botticelli insiste qui sulla relazione umana tra la Madre e il Bambino.
Una madre più vergine che negli altri suoi dipinti, più vicina all'ideale cristiano della Vergine.
Si noti che solo l'angelo che aiuta il Bambino Gesù a stare in piedi ha il volto rivolto verso la Vergine.
I due angeli che tengono aperte le drappeggiature del baldacchino (o padiglione) hanno il volto rivolto verso l'esterno del quadro e non guardano la scena centrale.
Tra questi drappi aperti, si intravede il muro di cinta basso in marmo del giardino.

Madonna del Padiglione Il libro delle ore aperto della Vergine Maria è appoggiato su un cuscino posto sulla panca di pietra che fa parte integrante di questo muro.
Dietro il muro si intravede un paesaggio tranquillo simile alle dolci colline che si possono ammirare lungo il fiume Arno.
Un vaso contenente gigli occupa il primo piano di questa scena toccante.
L'altissima qualità del dipinto di Botticelli è pari a quella delle illustrazioni della Divina Commedia di Dante che l'artista aveva realizzato nello stesso periodo.
In particolare, i drappeggi con le loro pieghe hanno quel tremolio fluttuante che si ritrova nei disegni illustrativi della Divina Commedia.

Madonna del Padiglione Anche la serena bellezza dei volti degli angeli è notevole.
Angeli eterei, aerei, i cui abiti sembrano gonfiati da un soffio interiore.
I colori del quadro sono allo stesso tempo unici e splendidi.
Come il blu azzurro intenso del mantello della Vergine, indossato su un abito porpora.
L'angelo che sostiene il Bambino è vestito con un abito malva in perfetta armonia con il verde pallido e allo stesso tempo profondo della sua camicia.
L'angelo situato sulla sinistra del quadro indossa una veste color zafferano sotto la quale spuntano delle maniche rosso chiaro, anche in questo caso in perfetta armonia con la tappezzeria del padiglione davanti al quale si trova.

Madonna del Padiglione Mentre l'angelo di destra è vestito di bianco con maniche di un delicato blu.
Infine, le tende viola del baldacchino, sormontate da fogliame e ricamate in oro e perle, sono semplicemente sontuose.
L'apertura delle tende ricorda i dipinti di Giotto in cui gli angeli reggono i lembi del baldacchino.
Un padiglione magnificamente reso e trasformato da Botticelli, che ha dato il nome a questa bella opera della Pinacoteca Ambrosiana di Milano.
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